Perle di Dolcezza

L’abbraccio ti avvolge, ti isola da tutto il mondo e ti fa suo. Due persone che diventano una. In un tutt’uno.

L’abbraccio ti avvolge, ti isola da tutto il mondo e ti fa suo. Due persone che diventano una. In un tutt’uno.

Se riesci a vedere il silenzio e sentire la musica di quella tromba, ti riempi di ricordi e indimenticabili emozioni.

Ha un solo nome: giovinezza. Ed è un piacere vederla perchè la sua giovinezza è anche la nostra.

Arrivi dal vicolo... e appare lo scorcio del Duomo, voto di Teodolinda. È bianco, ieratico con un pizzo a smerli. Vai avanti e trovi il portale grande e sotto ci passano gli sposi, i bimbi innocenti e le anime pronte all’incontro con Dio.

Qui c’è la vita di ogni uomo, manifestata dai suoi colori, dalle sue gioie e dai suoi dolori.

Quanto è grande e quanta forza e serietà nel suo sguardo che domina la piazza.

Non si sa a che pensi questo silenzioso ragazzo davanti a quel misterioso mare, ma le sue braccia sono pronte a ricevere tutto quello che esso gli vorrà dare.

Il pescatore porta sulla spalla la sua splendida rete. Ma non è solo una rete è il suo amore e il suo trofeo.

Nel buio della notte s’illumina di lucciole un verde prato come i riflessi del primo sole sulle creste delle onde fa brillare il mare di mille perle e si unisce la notte al giorno in una armonia suggestiva, infinita.

Giocano, saltano questi ragazzini in una palestra infinita nella libertà più assoluta fra cielo e mare.

«Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, Silenziosa luna?»
La mia mente freme di immensità, di bellezza e di amore. La luna risponde e l’ombra la sente.

Non una scultura sofferta dove l’artista imprime il suo tormento che alla fine si scioglie e respira, ma semplicemente una pianta nel suo meraviglioso evolversi dalla terra verso l’azzurro cielo.

Chi dei due racconta la sua favola? Il mare con il suo rumoreggiare o il pescatore con il suo silenzio?

Il pescatore si anima nel suo guscio così come un piccolo bambino si muove nella sua culla.

Le nuvole nel cielo le piante nella sabbia sono uno sfondo aspro e forte alla dolcezza con cui quella signora parla allo sconosciuto. E si intendono, anche se una parola è nera e una è bianca. La musica del mare ne è l’interprete.

Intuire quello che ti dice il mare non è mai facile. Ogni giorno ti comunica o la sua calma profonda o la sua furia impetuosa o la sua gioia quando le ondine giocano col sole. Nel silenzio, questo Uomo fa suo il Mare e ne capta i messaggi.

Il bambino sta nel buio e con la forza delle sue manine magnifica il sole che tutti i giorni da’ vita alla nostra vita.

Il sole, giocando con le onde, bella fanciulla, ti dà il ritmo per raggiungere la tua meta. Corri, corri, segui il vento che è la musica del mare.

Sola, in questo infinito di terra, mare e cielo, questa Donna sembra pregare il suo dio. Non si sa cosa chieda ma l’intensità della sua domanda è realizzata magistralmente dalla sua immagine.

Vola, vola anima mia e nel cielo infinito libera l’intimo del tuo io.

Sembra lanciato verso il cielo questo capolavoro dell’intelletto umano. La sua luce pare sfumare e perdersi là dove c’è anche un limite.

Solo un grande pittore potrebbe trasmettere una così armoniosa delicata sfumatura di colori e di odori che esplode in un azzurro quasi celestiale.

Eolo si muove. Ed è un’esplosione di rumori, di immagini e di emozioni... una bandiera canta la sua storia.

Panta rei. Tutto scorre e si trasforma. La velocità aumenta. Il colore è rosa, è bianco e azzurro. La luce, con la sua intensità variante ci dà il fremito di questo momento.

Vai, vai di notte e poi ti fermi, alzi gli occhi cercando una stella. Non c’è. Non la vedi. Ma poi abbassi gli occhi e davanti a te sfavillano come stelle le mille luci di New York.

La realizzazione umana è grande, complessa quanto è semplice il morbido e protettivo abbraccio della natura.

Gente che a fatica in mezzo a tanti richiami percorre il suo cammino circolare in cerca di una meta.

Nel colore della notte questo manto regale svetta con le sue luci fino lassù in alto, in alto.